Un caffè a 820 euro? Sì, se è fatto con chicchi invecchiati per oltre 20 anni

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Come il vino, anche il caffè invecchiato migliora (e vale molto, molto di più). Impossibile non paragonare le due bevande dopo aver sentito la storia del caffè The Münch di Osaka, in Giappone, e del suo proprietario Kanji Tanaka. Dopo aver assaggiato una tazza di caffè involontariamente conservata in frigorifero per 6 mesi, e aver trovato la bevanda particolarmente gustosa e amabile, Kanji ha deciso di provare a trasferire il concetto dell’invecchiamento, tipico del vino, al mondo del caffè. E ha così iniziato a preparare il caffè partendo da chicchi raccolti 22 anni prima.

Come si prepara il caffè invecchiato
Dopo aver tostato e macinato personalmente il caffè, il proprietario del The Münch ottiene la bevanda facendo colare l’acqua bollente una goccia alla volta attraverso un filtro che contiene la preziosa polvere. Il processo è molto lungo, ovviamente, ma pare che abbia il vantaggio di preservare completamente aromi e profumi, che non vengono “bruciati”. Altrettanto notevole il costo, che ammonta a circa 820 euro a tazza, prezzo che lo colloca in prima posizione nella classifica dei caffè più cari del mondo.

Foto: www.yelp.com