L’intelligenza artificiale entra nelle macchine del caffè: che imparano i nostri gusti

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In un epoca di big data, anche la pausa caffè davanti alla macchina automatica diventa oggetto di studio. L’ultimo esperimento in merito è lo Shopper Analytics condotto dall’Università Politecnica delle Marche insieme a Confida,  l’Associazione Italiana Distribuzione Automatica. Come riporta l’Agi, l’esperimento ha utilizzato quattro telecamere RGB puntate su altrettanti distributori automatici, rispettivamente in un’università, un ospedale, un’area self service e un’azienda. È stato monitorato per 12 settimane il comportamento dei consumatori.

Distributore automatico o Grande Fratello?
Le “macchinette” di ultima generazione consentono, anche grazie all’Iot (Internet of things), di tracciare l’identikit del consumatore. Secondo le rilevazioni per acquistare un prodotto alle vending machine ci mettiamo mediamente 14 secondi e se indugiamo oltre 1 minuto si finisce per non acquistare più. “Più tempo si trascorre di fronte ai distributori automatici, meno si compra: il 32% degli acquisti, infatti, avviene nei primi 5 secondi, mentre soltanto il 2% dopo 60 secondi” scrive l’agenzia di stampa.

Il distributore pensa
I distributori automatici di nuova generazione, o smart vending machine arricchiscono l’esperienza d’acquisto del consumatore. Questo genere di distributori automatici integra schermi touch che, attraverso il digitale, consentono un’offerta personalizzata mixando gli ingredienti di base come caffè, latte, cacao con granelle e topping creando bevande gourmet, anche nella versione XL con le cup-to-go. Inoltre i sistemi di telemetria consentono tramite la rete di controllare la macchina da remoto e accorgersi in tempo reale se mancano prodotti o se c’è un guasto. È possibile fare offerte combinate: un cappuccino, una brioche e una bottiglietta d’acqua. Infine il pagamento mobile, attraverso le APP, permette di poter dialogare col consumatore, analizzando le sue preferenze.