Il vero rito del caffè italiano secondo il Daily Telegraph

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Il caffè italiano non si tocca e soprattutto non si altera la sua “liturgia”. Lo afferma il serissimo Daily Telegraph, il celebre quotidiano conservatore britannico, che ha stilato una sorta di “decalogo” del caffè a stelle e strisce. L’autore è il giornalista Lee Marshall, che vuole evitare che i suoi connazionali facciano disastri una volta giunti in Italia. In particolare, Marshall sostiene il caffè puro, sostenendo che le variazioni con il latte sono concesse solo la mattina. “Gli italiani rabbrividiscono al pensiero di tutto quel latte caldo bevuto a stomaco pieno – scrive il giornalista -.  Un mio amico americano che ha vissuto a Roma per molti anni continua, consapevolmente, a infrangere questa regola. Ma ha almeno imparato a chiedere scusa al barista”.

Eccezioni? Pochissime
Il caffè italiano per eccellenza è l’espresso (anche se quasi nessun italiano chiede un “espresso” al bar, ma semplicemente un caffè). Sono accettate solo due eccezioni: il caffè alla nocciola a Napoli e il marocchino a Milano. E, per gustarlo al meglio, il posto perfetto è il bancone del bar: “Il caffè è una droga piacevole, ma resta sempre una droga, da buttare giù in un attimo” precisa Marshall.

No alle eresie
Il giornalista stila anche la lista delle concessioni rispetto agli intoccabili espresso, cappuccino e caffellatte.  Si tratta di caffè macchiato o latte macchiato; caffè corretto; caffè freddo o cappuccino freddo; caffè lungo o ristretto. Il “resto è eresia” conclude Marshall.