Coronavirus, le capsule del caffè diventano filtri per le mascherine

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 Il caffè ha molte vite, si sa. La bevanda avanzata e i fondi sono utilizzati per la cura della persona, della casa e addirittura delle piante. Una grande versatilità che arriva a comprendere le capsule del caffè, che in epoca di coronavirus vengono utilizzate come filtro per mascherine igienizzabili e riutilizzabili. L’idea, come riferisce il Mattino, è venuta all’azienda napoletana Nutis, quella di Caffè Barbaro, con la sua Barbaro Defender Mask, dispositivo che se ben tenuto si può utilizzare per circa 6 mesi, sostituendo il filtro dopo 6-8 ore di utilizzo.

Dalla torrefazione alle donazioni alle strutture sanitarie
Dall’industria di torrefazione, in attesa di ricevere le certificazioni per destinare i dispositivi agli ospedali e alle strutture sanitarie, arriveranno 5 mila mascherine, che verranno donate alla Regione Campania. “Crediamo che la forza di un’azienda risieda nella elasticità produttiva ed in un momento di straordinaria emergenza epocale bisogna dimostrare di essere capaci di rispondere non solo con le parole bensì anche con i fatti – afferma il ceo Giovanni Iovine –  nelle prossime settimane siamo pronti ad estendere le donazioni a chiunque abbia interesse e necessità. Siamo persuasi che solo facendo sistema riusciremo a fronteggiare questa situazione”.