Diciamolo chiaro e forte: il caffè è buono, buonissimo, e (quasi) sempre fa pure bene. Negli ultimi anni, dopo lunghi dibattiti in merito, gli scienziati e i medici sono tutti d’accordo: il caffè, se consumato in dosi corrette – si parla tra le tre e le cinque tazze al giorno – è un toccasana per la salute.
Insomma, la bevanda più diffusa al mondo è anche un elisir di lunga vita.
Un alleato contro diverse patologie
Non solo un piacere, quindi, ma anche un coadiuvante nella lotta contro alcune malattie degenerative. Stando agli ultimi studi infatti, pare che il caffè aiuti a contrastare patologie come l’Alzheimer e il Parkinson.
” Il consumo di caffè, ormai è un dato acclarato, può migliorare la funzione del fegato, ridurre l’infiammazione e potenziare il sistema immunitario. “
Ancora, una tazza di caffè nero e fumante serve a regolare i ritmi circadiani, ovvero quelli responsabili del ciclo sonno-veglia. Alla faccia di chi dice che il caffè non faccia dormire!
I limiti? Una questione genetica
A dire la verità, non esiste un vero e proprio limite universalmente riconosciuto. Se è vero che una persona può bere tranquillamente cinque tazze di caffè, rimanere concentrato e non avere ripercussioni sul sonno, per altri quantità decisamente inferiori possono posticipare l’ora del riposo.
La giusta dose è scritta nel genoma di ogni individuo
Le ricerche hanno infatti dimostrato che la capacità di metabolizzare il caffè più o meno velocemente è assolutamente individuale e soggettiva.
In merito alla caffeina, “per coloro che non riescono a metabolizzarla in fretta, una o due tazze al giorno equivalgono a otto”, ha dichiarato Marilyn Cornelis, professoressa della Northwestern University.
Un piacere solo per i grandi
Ancora, i medici ribadiscono che tutte le proprietà benefiche del caffè valgono solo per gli adulti: la caffeina, infatti, non andrebbe mai somministrata ai bambini, sebbene si trovi anche in diverse bevande gassate.